Simone Ferrero

Octavian Augustus 🇮🇹

Simone Ferrero

Un'Italia che vive nel passato è un'Italia morta

C’è una strana malattia che si è ormai diffusa in tutta Italia, fortunatamente le Alpi a Nord e il mare che ci circonda ha fatto si che questo malanno non si diffondesse altrove (scherzo, lo si ritrova in tanti paesi che hanno qualche cosetta in comune). E’ una malattia che debilita molto il corpo e la mente di chi è infettato, l’ho chiamata “Octavian Augustus”. Come una malattia senile, che è comune tra chi ha già raggiunto una certa età e che chiaramente non aiuta il malato negli ultimi anni di vita, complicando ulteriori mali e acciacchi di corpo debole.

Chiaramente non sono il primo ad averla identificata o anche magari etichettata, ma ora mi prenderò la libertà di analizzarla. L’unico grande sintomo di questa malattia che avvilisce tanti italiani è quella di essere bloccati nel tempo. Sarai tu stesso lettore (ed io stesso autore) ad accorgerti di essere infetto. Quante volte abbiamo tutti sentito e fatto noi stesso riferimento al valore italiano, che da secoli, ma che dico, millenni (!!!) porta avanti scienza, arte, letteratura, architettura, insomma, qualsiasi disciplina la possiamo tirare fuori, siamo sicuramente stati ad un certo punto i migliori, no?

Per l’ultima volta, facciamo i conti con il passato

Dai, bambini, tutti insieme sediamoci in cerchio, e facciamo pace con noi stessi. I cosiddetti grandi “italiani” che hanno fatto la storia, nella grande maggioranza del nostro tempo passato, non erano neanche italiani, erano Romani, Etruschi, poi sono diventati cittadini del Granducato di Toscana, o cittadini dello Stato Pontificio o ancora sudditi del Sacro Romano Impero. L’unica cosa che riesco ancora ad accettare è che sono vissuti effettivamente nella striscia di terra che noi chiamiamo Italia. La verità, è che quelle persone con noi non condividono molto, erano uomini e donne del loro tempo, come noi lo siamo del nostro. Abbiamo valori molto diversi ed il mondo stesso è cambiato così tanto che è meglio non immaginare neanche le porcate che i “nostri” idoli del passato hanno commesso se confrontati con gli occhiali del presente.

L’esercizio mentale da fare, è quello di sforzarsi di capire che il passato è il passato. E’ finito, e nulla lo può portare indietro, se nella nostra storia passata abbiamo avuto esempi di italiani che hanno commesso gesta eroiche, o che sono stati grandi leader, scienziati o letterati (Salvini, 2014), ce ne deve, paradossalmente, fregare molto poco. Se vogliamo crescere come paese, dobbiamo fare lo sforzo immenso (lo capisco, è difficile, perchè siamo stati programmati così) di guardare solamente in avanti. Basta con la retorica del passato, perchè ci stiamo sabotando il futuro.

In un paese che quindi per andare avanti, vive di passato, ci deve essere un cambio di prospettiva. Che dai vari filoni di ricerca nella psicologia, sociologia e economia comportamentale sappiamo essere una sorta di istinto sovrannaturale. La parte “innata” dell’essere umano gestisce male la sua relazione con l’incertezza, facciamo proprio fatica ad accettare il fatto che non sappiamo cosa ne sarà di noi perchè è molto spaventoso. Ed è qui che secondo me c’è una delle possibili spiegazioni all’ Octavian Augustus. Il passato è così sicuro ed immutabile, poichè è gia avvenuto chiaramente, ed è anche comfortante perchè pieno di successi e quindi noi ci adagiamo alla sensazione quasi piacevole, che in realtà noi eravamo grandi, i migliori del mondo.

Siamo fortunati, in anni e anni di ricerca qualcuno ha già trovato un medicinale che riesce a curare la malattia. Purtroppo non è per niente buona e dovrete prenderla per il resto della vostra vita, si chiama “Impara a vivere senza certezze”. Il futuro è esattamente questo, è vago e tentennante, non sappiamo cosa ci aspetta ma abbiamo gli strumenti per cambiarlo pian piano. Certo, se vogliamo curare tutta l’Italia ci aspetta tanto lavoro, ma pensa all’interesse composto, anche una piccola percentuale di miglioramento, se costante nel tempo, moltiplica il capitale inziale di svariate volte.

Ogni volta che noi saremo lì vicini per dire “Ah sì anche in Italia anche [Persona Famosa] ha cambiato il modo di fare [Inserisci Disciplina]” oppure quando leggete “Chi è [Personaggio alla ribalta] il nuovo [Inserisci vecchia gloria italica]” dovremo ricordarci che la Octavian Augustus è sempre in agguato e bisogna stare bene attenti a non infettarci o infettare nessun’altro.